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Rassegna di pittori italiani

Solo quadri di artisti che utilizzano un linguaggio pittorico chiaro e aderente alla realtà.  Immagini, ma anche conversazioni e saggi su tecnica e interpretazione della pittura e della storia dell'arte.

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Il terzo giorno di Febbraio è l’anniversario del martirio di San Biagio, un medico e vescovo, molto venerato sia dai fedeli cattolici che da quelli ortodossi.

Biagio nacque a Sebaste (o Sebastea), in Armenia, Asia Minore, attorno alla metà del terzo secolo d.C.  E’ stato un ottimo medico e si ricordano di lui diversi episodi. Curò un bambino che stava per soffocare togliendogli una lisca di pesce dalla gola. 
Biagio era credente e si distinse anche tra i cristiani della sua città, pertanto venne nominato Vescovo di Sebaste. Si prodigò in molte attività e cercò di aiutare le persone bisognose nella sua duplice veste di medico e di Vescovo.

Nel 313 venne proclamato l’editto di Costantino che tollerava la liberà di culto dei cristiani. In quegli anni Costantino era l’Imperatore di Occidente, mentre ad Oriente regnava Licinio. L’editto venne accolto anche dall’Imperatore d’Oriente, però venne applicato con dei ritardi. Nel corso di una persecuzione contro i cristiani d’Armenia venne catturato e gli venne chiesto di rinnegare la sua fede. Egli si rifiutò e venne condannato a morte, prima torturato e poi, il 3 Febbraio 316, venne decapitato.

Della sua vita ne parlano i biografi religiosi ma è anche stato citato in uno dei più antichi libri di medicina: i “Medicinales” scritti da Ezio (o Aezio) di Amida (IV° secolo).

Per ricordare San Biagio ho scelto un quadro di un pittore non noto al grande pubblico: il modenese Geminiano Vincenzi (1770-1831).

rubiera reggio emilia modena san biagio donnino concordia altare maggiore chiesa parrochiale geminiano vincenzi carlo govoni

E’ sufficiente guardare la fotografia qui a lato e tutti capiscono che è opera di un grande artista, molto bravo nella composizione, nell'anatomia e abile nelle scelte cromatiche. Il quadro è una pala d’altare che si trova nella chiesa parrocchiale di Rubiera, una cittadina a metà strada tra Reggio Emilia e Modena. L’opera raffigura in basso a sinistra Santa Concordia; di fronte a Lei San Biagio, riconoscibile per il manto rosso e la mitra da vescovo. In secondo piano San Donnino, si identifica facilmente perché indossa le vesti di soldato romano. Vincenzi ebbe l’accortezza di dipingere San Biagio con un libro in mano. Nell’iconografia cristiana il libro simboleggia la cultura e giustamente un medico era considerato un uomo particolarmente colto. E’ interessante il gioco di sguardi che parte da Santa Concordia per arrivare alla Vergine col Bambino, anche questo particolare ci fa comprendere le capacità artistiche di Geminiano Vincenzi.

San Biagio è stato un Santo molto importante tra i cristiani. La chiesa cattolica l’ha inserito tra i 14 Santi Ausiliatori, cioè tra quei Santi che vengono invocati dai fedeli per avere un sostegno nel caso di malattia. Oggi San Biagio viene venerato come patrono di molte città, ma soprattutto è conosciuto come il patrono dei medici otorinolaringoiatri.

 

2018 2 san biagio sebaste govoni

 Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Diagnosi & Terapia n. 2 del Febbraio 2018 a pag.50.



 

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